Luoghi d'arte e musei


I centri di maggior interesse storico-culturale del Parco Nazionale del Cilento che richiamano turisti da tutto il mondo sono Velia, Paestum e la Certosa di Padula ma numerosi altri luoghi d'arte o siti museali, quali Teggiano, Roccagloriosa e Laurino propongono interessanti itinerari archeologici e artistici.

Per chi volesse maggiori informazioni consigliamo di cliccare sull'immagine che trovate in basso che collega alla pagina del sito della Provincia di Salerno "TURISMO IN SALERNO", preposta ad offrire concrete mete di turismo storico-artistico. Sarà sufficiente cliccare sull'icona di interesse per ottenere tutte le informazioni sul luogo d'arte.

 

http://www.turismoinsalerno.it/default.aspx?idLingua=1&pagina=itinerari

ELEA-VELIA 


Fondata dai Focei nel 540 a.C., Velia è stata la sede della famosa Scuola Eleatica fondata da Zenone e Parmenide, nonchè centro di una prestigiosa scuola medica. Il complesso archeologico di Velia, prima città greca poi romana, è di notevole valore, in particolar modo i pavimenti mosaicati, le terme romane e la Porta Rosa, una sorta di viadotto  di collegamento all'acropoli costruito dai greci che testimonia come l'uso dell'arco fosse conosciuto tra loro già primi degli etruschi.

In epoca medievale sull'acropoli è stata edificata una fortificazione militare, il castello del Principe Sanseverino.

ROCCAGLORIOSA

 

Nel 1998 Roccagloriosa è stata dichiarata PATRIMONIO DELL'UMANITA' dall'UNESCO. Le testimonianze archeologiche attestano che il primo insediamento umano risale almeno al II millennio a.C., dal IV sec. a.C. la abitarono i Lucani, come si rileva dai numerosi rinvenimenti che ci hanno permesso di ricostruire la storia di quasta antica civiltà italica.

CERTOSA DI PADULA

 

La Certosa di San Lorenzo, uno dei Grandi Attrattori Culturali della Regione Campania, è stata annoverata nel 1998 dall'UNESCO quale PATRIMONIO DELL'UMANITA'. Fu fondata nel 1306 per volere del Signore del Vallo di Diano, Tommaso Sanseverino, e da allora è il simbolo della religiosità del Cilento.

PAESTUM

 

Fondata intorno al VII sec. a.C, fu prima città greca non nome di Poseidonia, poi città lucana con nome di Paistom, infine romana con nome Paestum. Città sacra a Poseidone ma anche a Hera e Atena, devozione manifestata con la costruzione dei tre templi di ordine dorico-ionico dedicati a Nettuno, Atena ed Hera. Di grande suggestione la visita all'Agorà, al Foro (al Macellum e alla Curia) e all'Anfiteatro.

SAN SEVERINO DI CENTOLA

 

Affacciato sulla Valle del Mingardo,  San Severino di Centola  si erge superbamente su un colle roccioso mantendendo intatto il fascino dell'antico borgo medievale. Anche se da oltre un secolo il Paese è inabitato i suoi vicoli, le sue case di pietra e la piccola Chiesetta di S.Maria appaiono ai nostri occhi come ancora animate dal soffio vitale, come fossero parte di un piccolo presepe.

Itinerari nel Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano

IL PELLEGRINAGGIO VERSO IL MONTE SACRO


A nord di Palinuro, lungo la strada che porta al cimitero di Caprioli. E’ qui che inizia il nostro Cammino verso il Monte Sacro. Un pellegrinaggio che si perde nei secoli, quando gli abitanti delle diverse zone del Cilento affrontavano la natura per raggiungere il sito spirituale più sentito da ogni generazione. E’ in occasione del 15 Settembre, giorno della festività della “Madonna del Monte”, che si ripete l’ascensione al santuario, conosciuto già ai frati ortodossi che imperversavano nell'area. L'escursione è di difficoltà medio-alta e arriva a toccare quota 1705 mt. Per raggiungere la meta sono richiesti 3 giorni di cammino.

La storia

Il Santuario della Madonna del Monte si trova sulla cima del Monte Gelbison, sul luogo di un antico insediamento sacro pagano. Probabilmente gli Enotri eressero un tempio ad una loro divinità, in seguito identificata con Era. Quasi certamente il sito fu conosciuto al tempo dei Saraceni: infatti Gelbison sembra derivare da Gebel-el-son, che in arabo significa Monte dell'Idolo.

Prima tappa –

Verso il monastero ortodossoLa via sterrata del Castelluccio, che collega Pisciotta a San Mauro la Bruca, segnerà il tracciato del primo giorno di cammino. La macchia mediterranea lascerà campo alla nota foresta della Bruca, introducendoci al cambio di scenario: il mare si lascia alle spalle e dinanzi a noi svetta la montagna.Attraverso maestosi uliveti e diffusi querceti, si percorre il sentiero fino a raggiungere il punto di osservazione in località San Nazario. questo minuscolo centro abitato conserva numerose memorie storiche le quali ci riportano all'alto Medioevo e al periodo in cui i monaci italo-greci,dell’ordine Basiliano di S.Nilo, diffusero la loro civiltà attorno al IX sec. Qui la comunità locale organizza ogni anno il pellegrinaggio e non mancherà certo di trovare ristoro nel bucolico villaggio e nel suo affascinante Monastero, prima di partire tutti in gruppo il giorno seguente.

 

Seconda tappa – il “Lagorusso”

Dopo una dura scalata ci aspetta una discesa, quella che conduce alla valle del fiume Lambro. Il sentiero si inoltra in paesaggi rurali caratterizzati dalla presenza di mulini ad acqua del XVIII sec. Attraversando uno splendido ponte in pietra del XVI sec. ad unica campata, si ricomincia la discesa verso il centro abitato di Massicelle e seguendo il corso del torrente 'Torna" si giunge al bellissimo centro medioevale di Cuccaro Vetere dove passando attraverso i ruderi del convento di San Francesco deI XlV sec. il sentiero abbandona le zone abitate per inerpicarsi sul massiccio del Gelbison. Attraversando secolari castagneti si raggiungono gli altipiani di 'Lagorusso" dal caratteristico colore del terreno ricco di bauxite. Qui la vegetazione si trasforma in un rado bosco di ontani e qui i pellegrini, alla vigilia del giorno di festa, si radunano al calar del sole, approfittando dell’oscurità per riposare all’aria aperta, facendo uso di sacchi a pelo.

 

Terza tappa –Scalata al Gelbison

L’indomani in salita fino ad arrivare sul versante meridionale del Monte Scuro, caratterizzato dalla presenza di fittissime faggete. Continuando la salita lunga la suggestiva via che i pellegrini percorrevano in penitenza per raggiungere il Santuario di Santa Maria del Monte si attraversa l'antico "Passo della Beta". Il valico montano serviva in tempi lontani come posto di controllo per i traffici commerciali tra le popolazioni costiere e quelle del Vallo di Diano.A pochi metri dalla sommità si respira l’aria della festa popolare. Dal piazzale della chiesa si gode di un panorama a 360 gradi che spazia .Dopo la celebrazione delle funzioni, l’antico cammino che muoveva i popoli cilentani verso il loro “monte sacro” termina e i pellegrini del Monte Sacro tornano a casa, come facevano al loro tempo i propri nonni, sicuramente stanchi ma arricchiti.

 

LE GOLE DEL FIUME CALORE -FELITTO e MAGLIANO VETERE-


Itinerario davvero suggestivo tra le gole rocciose del fiume Calore, che sorga dal Monte Cervati passando per Felitto e Magliano Vetere. L'intera area, oasi del WWF, è stata classificata dall'Unione Europea come SITO di INTERESSE COMUNITARIO. Meta di grande attrazione per gli appassionati di trekking e rafting.

 

ALLA SCOPERTA DEL MONTE CERVATI

 

1899 metri e un belvedere da mozzare il fiato, il Monte Cervati, tra le cime più alte della Regione, sovrasta il Parco, rivestito di un manto boschivo di faggi e ginepri. I fenomeni carsici rendono un "unicum" le escursioni nell'area del Cervati.

OASI WWF DI MORIGERATI -GOLE DEL BUSSENTO

 

L’Oasi è il progetto di conservazione più importante del WWF Italia e rappresenta l'intervento concreto in difesa del territorio naturale e della biodiversità. Creata nel 1985, ha una estensione di 607 ettari. È un'oasi di protezione della fauna, soggetta a vincolo paesaggistico ed idrogeologico. Il fiume Bussento, che nasce dal versante meridionale del monte Cervati, in prossimità di Caselle in Pittari si inabissa in un colossale inghiottitoio per riapparire, dopo aver percorso il suo viaggio misterioso nelle viscere della terra, pochi chilometri più a sud, sotto l'abitato di Morigerati. L'intera zona offre uno degli spettacoli più belli e di maggior richiamo naturalistico del Parco.

L'OASI DI PERSANO

 

La Riserva Naturale della Foce Sele è Oasi del WWF dal 1981. Numerose sono le specie, soprattuttodi volatili, presenti nell'area. Tuttavia ad attirare l'attenzione di turisti e appassionati è la Lontra, il mammifero terrestre più raro d'Italia, che troviamo solo nelle acque del Sele.

LE GROTTE DI PERTOSA

 

Le Grotte dell'Angelo di Pertosa, antiche di 35 milioni di anni, si protraggono per 2500 mt come fossero scolpite sulle pareti rocciose dei Monti Alburni. Tra i cunicoli cavernosi, abitati fin dall'età del bronzo, scorre un fiume sotterraneo, il Fiume Negro, percorribile con la barca che consente di ammirare i fenomeni carsici e le particolari forme generate da stalattiti e stalagmiti. Di grande interesse archeologico, speleologico e naturalistico.

 

Per maggiori informazioni consultare il sito web sotto linkato

 

http://www.grottedipertosa.it/grotte_di_pertosa.htm

Da luglio a settembre l'Ente Parco offre la possibilità ai turisti di percorrere con i bus City Sightseeing 18 diversi itinerari alla scoperta degli antichi borghi e delle straordinarie risorse naturalistiche e paesaggistische del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano.

Cliccate sul logo del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano per accedere al sito nel quale troverete tutti gli itinerari!

GLI ITINERARI DEL PARCO
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